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DISCOGRAFIA
Al Termine Del Mondo

 

Testo Al Termine Del Mondo - 1981/1982

 

I vetri delle stanze 
hanno una forma rigida e perfetta
e l’uomo è fermo alla finestra 
l’uomo aspetta.

Un grattacielo enorme 
una mitologia nascente
e l’uomo guarda in basso dove c’è la strada 
e non fa niente.

Adagio distrattamente 
senza angoscia né stupore
fa qualche passo nel silenzio delle stanze 
copiando gelide e automatiche sequenze 
senza futuro né passato 
probabilmente il tempo s’è fermato.

E ancora lui nel semibuio 
sfiora con le mani qualche oggetto 
poi lo sposta 
si direbbe senza farlo apposta.

Ripensa distrattamente 
pensa alla sua storia sembra quasi con sollievo
il suo bilancio è positivo.

Un uomo 
che nella vita ha sempre usato la ragione
con la certezza di aver fatto tutto bene
adesso abbassa le lussuose veneziane
e aspetta il colpo di fucile della fine.

Ma forse commettiamo un grosso errore 
quando si pensa che quell’uomo
aspetta solo di morire
quando si pensa al futuro della storia 
come l’avessimo già visto 
o lo sapessimo a memoria.

Quando si pensa 
a uno sviluppo inarrestabile 
e perfetto come fosse Dio 
e lo confesso ci ho pensato anch’io
piagnucolando per come aveva già ridotto
quel poco che restava ancora del soggetto.

E vero c’è un momento in cui ti pare 
sia finito il tuo viaggio 
hai messo tutto a posto 
senza accorgerti che stai morendo 
che sei arrivato al capolinea 
al termine del mondo.

Ma al termine del mondo per fortuna 
le strade sono sempre più di una.
 
E vero abbiam commesso qualche errore 
a dir che l’uomo muore
ma come Diogene che certo non invidio 
quanto si faticava a riconoscer l’individuo

Un individuo che obbediva alla sua sorte 
ma stranamente non era ancora la sua morte 
e dico stranamente
per quelli come me 
che hanno creduto troppo a Francoforte.
 
Ma al termine del mondo per fortuna
le strade sono sempre più di una.

C’é sempre qualche cosa che sfugge 
alla ragione del presente 
persino l’esattezza e la potenza del sistema 
le abbiamo viste come un mito
probabilmente esagerato.

C’è sempre qualche cosa che sfugge 
alla ragione del presente
persino quel residuo di individuo 
chi lo può dire che d’un tratto 
non tiri fuori il suo carattere ancestrale 
di stare sempre alla finestra col fucile.

C’è sempre qualche cosa che sfugge 
alla ragione del presente 
persino lo sfacelo generale
magari è solo un giusto ammonimento 
e non la fine
irreversibile e totale.

Ma al termine del mondo per fortuna 
le strade sono sempre più di una.
Ma al termine del mondo per fortuna 
le strade sono sempre più di una.

Ma prima di ammazzare un uomo ce ne vuole 
mettiamoci ogni giorno alla finestra col fucile
e l’ultimo bagliore che vedremo bene 
non sarà certo il colpo di fucile della fine.

 

Dall'album Anni Affollati - tracce:

 

Anni Affollati 1981/1982

 

PRIMO TEMPO

  1. Anni Affollati
  2. Il Presente (prosa)
  3. Gildo
  4. L'Ultimo Uomo (prosa)
  5. Al Termine Del Mondo
  6. L'Illogica Allegria
  7. La Masturbazione (prosa)
  8. '1981'

 

SECONDO TEMPO

  1. Pressione Bassa
  2. L'Anarchico (prosa)
  3. Il Sosia
  4. Il Dilemma
  5. Il Porcellino (prosa)
  6. Io Se Fossi Dio
  7. Il Futuro (prosa)
  8. L'Attesa