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DISCOGRAFIA
Il Febbrosario

 

Testo Il Febbrosario - 1974/1975

 

Un oggettino piccolo, di vetro, il mercurio che sale, adagio, perfetto. Il termometro... che bell'oggetto.
Trentasette e uno
una leggera alterazione
dolce non violenta
da coltivare

Senza antibiotici senza aspirina guai
come la vivo la mia febbrina

Trentasette e tre 
sto tremando di freddo 
sto proprio tremando

Siamo al quindici di agosto, stupendo

Voglio un'altra coperta
non mi basta 
mi ci vuole un cappotto.
Trentasette e otto.

Un posto qualunque 
un posto per star male 
una palestra un ospedale

Forse come un collegio 
o come un seminario 
un lebbrosario un febbrosario

Quando sono entrato 
avevo una valigia gli occhi rossi 
e il viso un po' umido.

Mi sono presentato
ma senza esagerare sulla febbre 
perché sono timido.

Trentasette e sei, ho detto. Meno di quello che avevo. Che bestia. Una finzione ispirata dalla modestia.

Io senza esperienza 
e loro cosi sensibili e caldi 
cosi sofferenti.

Io pieno di speranza 
peccato il primo giorno li ho sentiti 
un po' diffidenti

Ma poi, il momento più bello.

E l'ora dei termometri di vetro 
è l'ora dei termometri bianchi 
l'argento del mercurio riscaldato
dal tuo corpo piano piano 
sale sale sale

E l'ora del silenzio dei malati
che dura tre lunghissimi minuti 
ognuno se lo tiene sotto il braccio 
trepidante di emozione 
con la gioia e la paura della sua misurazione.

Ci si può sentire anche madri con la febbre, una madre che stringe il suo figlio di vetro. 
E poi
La lettura
trentasei e nove 
che fregatura 
trentasette e uno non è nessuno
trentotto trentotto e mezzo trentanove 
trentanove e nove
con una voce che non si sente neanche il suono 
che uomo

In questo febbrosario
quello che sta male più degli altri
è il più sensibile e importante.

E’ proprio necessario
avere la tendenza a migliorare
e progredire gradualmente.

Diffido dei febbroni, spettacolari... poi niente.  Estremismo, malattia infantile.

Qui dentro si mantengono le classi
e quelli che rimangono più indietro
si mettono a applaudire e festeggiare 
i più malati
e poi a dire bravi bravi bravi

E poi c’è anche una novità politica
l'intercambiabilità dei protagonisti 
che possono cambiare quando
È l'ora dei termometri di vetro
è l'ora della nostra affermazione
la febbre non mi deve regredire
è questione di prestigio devo essere ambizioso
il dolore è un privilegio.

Sì, io. Io sono il più malato. Sto malissimo, sto sudando. Io, io l’ho inventato il sudore, ho sudato io per primo, sono un lago, sono il migliore, sono meglio di tutti voi. Sudo talmente che non piscio mai! Me ne vado, me ne vado, li ho tutti contro. Ci siamo murati dentro ci siamo murati dentro ci siamo murati dentro  ci siamo murati dentro

G/coro:siamo murati dentro 
siamo murati dentro 
siamo murati dentro

 

Dall'album Anche Per Oggi Non Si Vola - tracce:

 

Anche Per Oggi Non Si Vola 1974/1975 

PRIMO TEMPO

  1. Il Coniglio (prosa)
  2. Il Granoturco
  3. Il Minestrone (prosa)
  4. Il Corpo Stupido
  5. Le Mani
  6. Angeleri Giuseppe (prosa)
  7. L'Elastico
  8. Il Plus-Amore
  9. L'Odore
  10. Giotto da Bondone
  11. La Ragnatela
  12. La Bugia
  13. Il Narciso (prosa-canzone)
  14. Il Febbrosario

 

SECONDO TEMPO

  1. La Nave (1974/1975)
  2. L'Analisi (prosa)
  3. La Leggerezza
  4. La Realtà è Un Uccello
  5. Buttare Lì Qualcosa
  6. I Gag-Men
  7. La Peste
  8. Dove L'ho Messa (prosa)
  9. Chiedo Scusa Se Parlo Di Maria
  10. C'è Solo La Strada